martedì 21 giugno 2011

Lo stage estivo. I seminari a seguire



San Benedetto del Tronto (AP)
11 – 17 Giugno 2011

I primi commenti a caldo dei partecipanti. Le prime fotografie. Nei prossimi giorni, se qualcuno mi aiuterà nel montaggio ( devo tagliare alcuni pezzi in “surplus”) anche due video.

Per ora, io mi sento di scrivere che ....
Ancora una volta “Scuola di Arti Marziali Orientali e Formazione Guerriera”.
Ancora una volta, nella pratica marziale a mani nude o armata come nel viaggio “Sapere del Profondo”, lavoriamo per acquisire conoscenza e consapevolezza attraverso un’esplorare continuo, che di continuo si interroga ed in cui ogni risposta  genera nuove domande. Chi si incammini su questo percorso, pone sempre in discussione l’oggetto e gli strumenti della propria arte, del proprio essere “artisti del confliggere”, per entrare in verità ancor più profonde di quelle appena scoperte.
 
Qui, sul blog, aspetto altri commenti, altre “gestalt” che vogliano emergere.

Matura oramai o per fortuna la consapevolezza dell’essere se stessi. Scoprirsi/re una nuova voglia di vivere. Dare amore sincero. Un pugno è vero come un bacio
M° Massimiliano Todeschini.


   Celso no hara no. Il ventre di Celso – purtroppo è l’ultima immagine che ho di questo stage … e questo la dice lunga … !!
Donatella Padovani

“Rispetto” e regalarsi l’opportunità di osservare, di capire, di accogliere l’universo di chi è intorno a noi. Scoprire di non essere soli e ricordare che la vita ci regala la possibilità di fare un passo dopo l’altro.
La nostra “Via”.                                
Un abbraccio a tutti.
Stefano Pezzini


Mi pare si possa osservare che … ho chiesto … finalmente … ed ho trovato disponibilità.
Davide Pelosi

Un’intensa settimana vissuta e condivisa con delle gran belle persone che ogni volta mi offrono qualcosa in più di loro ed a cui mi piace donare qualcosa in più di me. Grazie, grazie davvero a tutti quelli che ci sono stati, al Sensei Tiziano che ci ha deliziati della sua preziosa presenza ed al mio Maestro Valerio che si adopera, con molto, molto impegno, per offrici tutto ciò, per arricchire ancor di più il nostro personale percorso.
Sento dentro molte emozioni, molte vibrazioni …. è un turbinio che stavolta, non so perché, ma mi rende più difficile il far scorre la penna sul foglio.
Sento però che è scattato qualcosa … un ascolto più profondo di me, del mio essere, per poter così anche propormi e mostrarmi, semplicemente, per come sono … per difendere il mio esser Simona … per smettere di farlo ancora attaccare da giudizi e pregiudizi …. Mi nesto più consapevole e più forte …. e questo, mi fa star bene !!!
Grazie davvero di cuore !
Simona Galanti

Limiti da prevaricare, da superare, ma forse i limiti non esistono ! E poi scoprire che posso essere di più dei limiti che mi impongo … oltre ogni limite cercherò di andare.
Gilda Di Girolamo


Un viaggio alla scoperta dei miei limiti e lo stupore nel riuscire a stare nelle difficoltà e nell’accettarle.
La gioia di sentirmi essere umano che si realizza con l’altro e l’abbandono delle resistenze che mi hanno ancorata a una vita sterile di rapporti umani.
La strada è mutevole e insidiosa, gli ostacoli si trasformano giorno per giorno, ma ora non li aggiro e salto con tutta la forza che ho.
Mi manca da fare un grande incontro che è quello di riuscire ad abbracciare il mio katana e insieme ad esso recuperare la fiducia in me stessa e nelle mie capacità.
Eleonora Cicchi

Un incontro intenso e pieno di sorprese !
Mi sono sentita libera e bambina allo stesso tempo, ciò che non provavo da molto tempo.
Il mio cuore si è riempito … !
Avrei voluto essere una mantide religiosa così elegante ma allo stesso tempo così eterea e sensuale.
Spero che questo viaggio mi porti lontano dentro me stessa.
Francesca Leonzi

 

 

 






 
                                                                                                           



Wing Chun Boxing - chi sao
le fondamenta
Angelica 2° grd. inf - Eugenio 1° grd. inf




Wing Chun Boxing - chi sao
il progredire
Celso e Simona, ambedue 2° grd. inf



venerdì 3 giugno 2011

"Come dio comanda"

Con un figlio piccolo, soprattutto se non vuoi delegarne ad altri l’educazione / formazione, gli spazi personali si fanno ristretti.
Così, sono i dvd visti la notte, quando compagna e figlio dormono ed io non sono ancora stravolto dalle fatiche di una giornata iniziata con la sveglia alle 06.00 del mattino, la principale e quasi unica occasione per gustarmi qualche bel film “adulto”.
Magari a distanza di mesi o anni dalla sua uscita nelle sale.
Così, a distanza di quattro anni dalla sua uscita “pubblica”, mi sono gustato “Come dio comanda”, regia di Salvatores, tratto da un libro di Niccolò Ammaniti.
Una pellicola profondamente intensa e struggente sul maschile e sul rapporto padre e figlio.
Mi sono emozionato, mi sono commosso. Ho pianto.
Mi sono rivisto alle prese con mio figlio Kentaro, oggi ventiquattrenne. Mi sono visto alle prese con timori e speranze odierni per mio figlio Lupo, di sette anni.
E con il retaggio di mio padre, Renzo, oggi ultra novantenne. Quanto di lui ho scoperto in me, quanto ho voluto estirpare di valori, di credenze suoi che mi ha trasmesso che non condivido e quanto non ho saputo farlo. Quanto ho trattenuto in me, di quei valori, di quelle credenze, perché li amo e li riconosco miei. Quanto, anche nelle smorfie del viso, nel modo di ridere, nei toni di voce, la stirpe Santambrogio passa di padre in figlio, di padre in figlio.
E’, per me, un film bellissimo.
Da vedere per chi ha scelto l’avventura della paternità, per chi accompagna nel suo viaggio un cucciolo d’uomo.
Da vedere per chi è figlio e vuole, anche attraverso quella storia, quei colori intensi e, a volte ,brutali, ri-conoscere il padre e, con ciò, ri-conoscere se stesso.
Ma da vedere anche per chi, per scelta o per caratteristiche “biologiche”, si è perso per sempre un fondamentale momento di crescita personale e di dono quale è la paternità.

E’ un ottimo film anche per quelle donne che vogliano sapere di più ( e di meglio) sul maschile e sul maschile genitoriale. Che vogliano rischiare di lasciare il porto sicuro delle lamentele sul maschile e sul proprio compagno per affrontare le incertezze del mare aperto dialogando in prima persona con la forza immensa del vento e delle onde; che vogliano uscire dallo steccato degli stereotipi che sul maschile ormai abbondano in questa società ginecocratica, flaccida e debole; che vogliano guardare soprattutto dentro di sé, prima di proiettare sull’altro, sul maschio, le proprie insicurezze e menzogne di donna single o malamente accoppiata; che vogliano porsi, femmina adulta auto diretta, in relazione con un maschio adulto autodiretto; che vogliano condividere davvero la via dell’essere genitori, anche nelle differenze di “genere”.
Un gran bel film.